Ognuno, dentro di sè, ne è cosciente ma arriva un giorno in cui tu, farfalla spenta e dai colori cupi, diventi improvvisamente variopinta nelle ali e sgargiante nell'anima.
Alzi gli occhi e intorno a te riconosci o meglio percepisci, a livello spirituale, altre farfalle che, come te, hanno ripreso magicamente i colori, quei colori vivi della profonda consapevolezza di sè e del proprio perchè in questo mondo.
Non è un processo semplice e nemmeno breve, spesso è lungo dolore e sofferenza, angoscia e paura, ma poi succede, semplicemente accade, vedi tutto con occhi nuovi e, per fortuna, non puoi più tornare indietro.
Ma vivere questo momento non significa aver compiuto il proprio percorso, il cammino è ancora lungo, impervio e costantemente in salita.
Attrai e sei attratto da farfalle colorate, come te, non occorrono parole con queste farfalle, tutto è empatia, magia, comprensione, condivisione. Vivono le tue stesse emozioni, le tue stesse tristezze, i tuoi stessi perchè.
Ma c'è un'altra cosa che accomuna tutte queste farfalle: è la voglia di volare, di spiccare il volo, di realizzare quello per cui sono qui, su questa Terra.
Spiccare il volo significa abbandonare le sicurezze, uscire dai limiti, staccare i piedi dalla stabilità e evadere da prigioni fisiche e mentali, significa guardare in faccia la vita e se stessi, senza paura e senza maschere.
Il volo è luce pura, è amore incondizionato e autenticità, è sollievo e gioia.
Bello eh...sembra facile ma non lo è. Intorno ci sono mille e mille farfalle spente, marroni nere e grigie, falene di tristezza. Hanno il corpo ingobbito, la testa bassa e gli occhi opachi, vedono le altre farfalle, tutte uguali a loro, e pensano che quella sia la vita, pensano che quella sia la normalità e la "cosa" giusta.
Quando incontrano una farfalla colorata la considerano una sognatrice senza fondamenta reali, una illusa, la additano con malvagità e superiorità, forse per vigliaccheria, forse per invidia, forse per ipocrisia.
I cuccioli di queste farfalle spente nascono pieni di colori e di vita, ma poi, piano piano si spengono, accompagnati dai genitori nel grigio mondo dei doveri.
Le farfalle spente non alzano gli occhi a guardare il profondo azzurro del cielo, non respirano sorridendo la brezza verde di primavera nè l'azzurro di una meravigliosa neve di silenzi, sono troppo impegnate nelle loro mille cose, troppo chiuse nella gabbia che hanno costruito con le loro stesse mani aiutate in questo dalle altre farfalle spente.
Le farfalle colorate, al contrario, hanno percepito i confini di quella gabbia, ne hanno colto il peso guardando la leggerezza dell'immenso e cogliendo la gioia negli occhi luminosi di un bambino. Dentro di loro hanno visto la loro anima bambina, sfavillante di tinte e luce, sentono il bisogno, impellente, di aprire il cuore, accogliere il mondo e ricolorare le proprie ali.
La gabbia è stretta, fa male, soffoca, ma ci vuole coraggio, tanto, troppo, c'è lo sguardo giudicante e malvagio delle altre farfalle spente, c'è il retaggio di anni di doveri e sensi di colpa inculcati per creare piattume e uniformità e c'è la paura, maledetta e immobilizzante paura.
Ma le farfalle colorate hanno bisogno di vivere e non di spegnersi nell'accettare un mondo sbagliato, hanno bisogno di creatività, colori, musica e poesia.
Sono lì, pronte a spiccare il volo, guardano l'orizzonte con le ali già un po' aperte, la luce del sole si rispecchia nei loro occhi spalancati al mondo ma prima devono lasciare i loro pesi, appoggiare i loro fardelli e amarsi un po' di più.
A tutte le farfalle colorate, con l'augurio di avere il coraggio di volare e di respirare la vita con le lacrime di gioia agli occhi